Com’è fatto un carrello elevatore: elementi e componenti principali

Carrello elevatore: come è fatto? | STILL
Carrello elevatore elettrico

I carrelli elevatori sono strumenti indispensabili per la gestione efficace della logistica di molti settori industriali, perché permettono il sollevamento e il trasporto di merci pesanti in modo efficiente e sicuro.

Ma come è fatto un carrello elevatore? Quali sono le sue componenti principali?


Cos’è un carrello elevatore

Il carrello elevatore, noto anche come muletto, è un alleato indispensabile all'interno dei depositi aziendali e nei diversi settori produttivi, perché consente di spostare grandi volumi di merci, trasportare lunghe assi d'acciaio e sollevare e spostare pallet. Grazie alla sua capacità di sollevamento, è possibile gestire carichi di diverse tonnellate, offrendo una soluzione efficace per le esigenze di trasporto e stoccaggio delle aziende. Infatti, i carrelli elevatori sono controbilanciati, ovvero sono progettati in modo da bilanciarsi autonomamente, durante il sollevamento di carichi pesanti in maniera sicura, anche quando non c'è un contrappeso esterno.

Il termine "muletto" è un modo colloquiale per indicare questo strumento di lavoro. In passato, gli attrezzi venivano spesso associati a nomi di animali e, in questo caso, si richiama il "mulo", che aiutava i contadini a trasportare grandi quantità di oggetti. Oggi, il carrello elevatore svolge un ruolo simile, facilitando il movimento delle merci all'interno dei depositi.

Per guidare un carrello elevatore, è necessario ottenere un patentino che non è quello rilasciato dalla Motorizzazione Civile, ma è un attestato di formazione che certifica il completamento di un corso dedicato e che deve essere rinnovato ogni 5 anni. Questo approccio mira a garantire la sicurezza e la competenza degli operatori di carrelli elevatori, creando un ambiente di lavoro sicuro e riducendo i rischi di incidenti durante le operazioni di sollevamento e movimentazione delle merci.

Quali sono gli elementi principali di un carrello elevatore

Gli elementi che compongono un carrello possono essere così sintetizzati:

●       Struttura: un carrello elevatore è composto da un telaio che fornisce la struttura di base, ruote per la mobilità, un sistema di sollevamento per trasportare le merci e un sistema di controllo e comando che consente all'operatore di manovrare il carrello in modo sicuro e preciso.

●       Motore e alimentazione: i muletti utilizzano motori a combustione interna o batterie elettriche per alimentare il loro funzionamento. Le scelte di alimentazione dipendono dalle specifiche dell'ambiente di lavoro e dalla durata delle operazioni.

●       Sistemi di sollevamento: i carrelli sono dotati di sistemi di sollevamento che consentono di adattarsi alle diverse esigenze di trasporto. Il sistema più comune è quello a forche, ma ci sono anche piattaforme per sollevamenti su altezze maggiori.

●       Sistemi di sicurezza: come cinture di sicurezza, protezioni antiribaltamento, limitatori di velocità, sistemi di frenata affidabili e allarmi acustici. È importante però che anche gli operatori siano adeguatamente addestrati e rispettino le linee guida di sicurezza per prevenire incidenti.

Questi elementi rappresentano lo scheletro di un carrello elevatore, ma analizziamo nel dettaglio le componenti specifiche principali.


Quali sono le componenti principali di un carrello elevatore

Ogni carrello elevatore deve permettere di trasportare, caricare e stoccare merci di vario tipo, per cui le componenti specifiche che non possono mancare sono:

●       Forche: robusti bracci in metallo che si trovano nella parte anteriore del carrello. Le forche consentono di prendere, sollevare e spostare i pallet e possono avere diverse lunghezze e configurazioni (corte, lunghe, retrattili o multi-direzionali).

●       Montante: una struttura verticale che sostiene la piattaforma di sollevamento o il braccio telescopico del carrello. È l'elemento principale responsabile dell'elevazione del carico.

●       Serbatoio: conserva la fonte di energia necessaria per alimentare il motore del carrello elevatore. Nei modelli a combustione interna, contiene carburanti come il diesel o il GPL. Invece, nei carrelli elevatori elettrici, è la batteria che funge da serbatoio, fornendo l'energia necessaria per il funzionamento del muletto.

●       Freni: permettono di fermare il carrello elevatore in modo sicuro e controllato. Sono progettati per funzionare efficacemente anche con carichi pesanti sulle forche.

●       Carrello idraulico: è il meccanismo che, grazie a un sistema di pompe e cilindri idraulici,  consente il movimento delle forche per sollevare carichi pesanti con relativa facilità.

●       Ruote: i carrelli elevatori possono essere dotati di tre o quattro ruote, a seconda delle esigenze. Le versioni a tre ruote sono ideali per muoversi in spazi stretti, mentre quelle a quattro ruote sono più adatte per trasportare carichi più pesanti.

●       Motore: che può essere a combustione e utilizzano carburanti come diesel o gas, utilizzano l'energia elettrica fornita da batterie.

●       Cabina: è costituita da un telaio che protegge il conducente da eventuali cadute di carico e riduce il rischio di ribaltamento del carrello. Sulla parte superiore della cabina sono installati lampeggianti arancioni e segnalatori acustici per segnalare l'inserimento della retromarcia.

●       Gomme: offrono resistenza e un'eccellente aderenza per facilitare la movimentazione sia all'interno che all'esterno del magazzino.

È grazie a questi componenti se il muletto riesce a trasportare carichi pesanti sfruttando il cosiddetto principio della leva di primo grado, che prevede la presenza di un fulcro tra il braccio della "potenza" e quello della "resistenza". Le forche, insieme al montante, costituiscono gli elementi della resistenza, mentre la potenza è rappresentata dal corpo macchina, il telaio e il motore. Questa combinazione di componenti consente al carrello elevatore di svolgere in modo efficiente le sue funzioni di sollevamento e movimentazione delle merci. È anche per questo motivo se i carrelli elevatori sono controbilanciati, perché grazie al loro design che permette di utilizzare il principio della leva di primo grado, possono sollevare in maniera sicura carichi pesanti, anche nei luoghi più ristretti.


Sistemi di guida del carrello elevatore

Tra i componenti principali di un carrello elevatore come le forche, i montanti o la cabina, c’è anche un'altra tipologia di elementi senza il quale non potrebbe muoversi: i sistemi di guida.

Questi ultimi che consentono agli operatori di controllare con precisione il movimento e la manovrabilità delle macchine e sono vari:

●       Volante: è un sistema di guida tradizionale che offre una sensazione familiare agli operatori provenienti da esperienze di guida automobilistica. Permette di controllare la direzione delle ruote sterzanti, consentendo una guida fluida e precisa anche in spazi ristretti. È particolarmente utile quando è necessaria una maggiore precisione nel posizionamento del carrello e nelle manovre di parcheggio.

●       Joystick: offre una forma di controllo intuitiva e versatile. Sono più piccoli e leggeri dei volanti tradizionali, non hanno un anello centrale e consentono agli operatori di muovere il carrello elevatore in tutte le direzioni con una sola mano.

●       Controllo a distanza: nel caso dei carrelli AGV, AMR e altre tipologie di carrelli automatici possono essere dotati di sistemi di controllo a distanza che permettono tramite dei software (come STILL neXXt fleet che permette di gestire l’intera flotta in maniera semplice e a distanza)di decidere i percorsi di movimentazione migliori.

●       Controllo elettronico avanzato: alcuni carrelli elevatori moderni sono dotati di sistemi di controllo elettronico avanzato che utilizzano sensori e tecnologie di rilevamento per adattarsi automaticamente all'ambiente circostante.

●       Controllo tramite display touchscreen: in alcuni modelli di carrelli elevatori più avanzati, è possibile trovare pannelli touchscreen che consentono all'operatore di controllare il carrello mediante tocchi diretti sul display.

I pedali: infine, questi ultimi aiutano a controllare la velocità, la direzione e persino la frenata del carrello. Nel caso del freno a mano, invece, come per le auto, permette di tenere fermo il carrello quando non è in funzione.


Quanti tipi di carrelli elevatori esistono

Il concetto del carrello elevatore fu introdotto nel 1920 dall’inventore statunitense Eugene Clark che sviluppò un sistema di leve che consentiva il trasferimento di materiali in spazi ristretti. Da allora, il carrello elevatore ha subito un'evoluzione significativa ed è diventato uno strumento essenziale nei magazzini logistici di tutto il mondo, con modelli sempre più efficienti e sostenibili. Nel corso degli anni, sono stati apportati miglioramenti non solo a livello di prestazioni, ma anche di comfort con l'introduzione della cabina per il conducente, del servosterzo e della trasmissione automatica che ha sostituito il vecchio cambio.

Oggi esistono diversi tipi di carrelli elevatori, ognuno progettato per soddisfare esigenze specifiche. Ecco alcuni dei principali modelli:

●       Carrello elevatore frontale: il modello più classico e comunemente associato al concetto di muletto. Le forche e il montante si trovano nella parte anteriore, mentre la cabina del conducente è posizionata nella parte posteriore.

●       Carrello retrattile: in questo modello l'operatore si trova lateralmente rispetto alle forche e al montante ed è utile quando i corridoi del magazzino sono stretti e lo spazio di manovra è limitato grazie alla capacità di estendere e ritrarre le forche in modo da raggiungere gli scaffali o i ripiani più profondi.

●       Carrello elevatore laterale: progettato appositamente per il trasporto di carichi lunghi, questo modello è caratterizzato da forche e montanti posizionati lateralmente rispetto alla cabina del conducente. Presenta anche un piano di appoggio sul quale i carichi lunghi possono essere depositati per facilitarne il trasporto.

●       Carrello trilaterale: simile al carrello elevatore laterale, questo modello consente alle forche di spostarsi in posizione centrale, destra o sinistra. È particolarmente adatto per l'utilizzo in corridoi stretti.

●       Carrelli commissionatori: sono veicoli utilizzati nei magazzini per estrarre merci su pallet posizionati su scaffalature alte. Sono dotati di piattaforme o cabine regolabili in altezza, che permettono di raggiungere le merci senza far uscire l’operatore ed evitando l'uso di scale. Alcuni modelli presentano sistemi di guida assistita o autonomia tramite intelligenza artificiale e navigazione automatizzata. Quindi sono in grado di migliorare l'efficienza del prelievo merci, consentendo agli operatori di accedere rapidamente ai prodotti desiderati senza errori o danni.

Oltre a questi modelli di base, i carrelli elevatori possono essere dotati di funzionalità e capacità specifiche. Per esempio, esistono versioni specifiche che consentono l'elevazione di interi container di peso considerevole.

La diversità dei carrelli elevatori consente di adattarli alle specifiche esigenze di movimentazione delle merci nei diversi contesti logistici.


Come scegliere il carrello elevatore ideale per il tuo magazzino

Essere a conoscenza di come è fatto un carrello elevatore può fare la differenza per capire quale tipologia è la più adatta per il proprio magazzino. Questa decisione è quindi cruciale per garantire efficienza e produttività nelle operazioni di movimentazione delle merci. Ogni carrello ha le sue caratteristiche specifiche, con i relativi costi e consumi e specifici campi di applicazione. Di fronte a una vasta gamma di modelli disponibili, è fondamentale fare una scelta informata.


Se hai dei dubbi su quale carrello elevatore sia più adatto alle tue esigenze, la consulenza Still può essere un valido punto di riferimento con un'ampia gamma di soluzioni che garantiscono prestazioni eccellenti e consumi ridotti per ottimizzazione e automatizzazione del magazzino.

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